Aggiornamento dalla missione a Maison de Paix

Gianni Nicolì da Maison de Paix - 3 maggio 2022

03/05/2022

Martedì 3 maggio a Maison de Paix

 

Oggi sembra lunedì perché ieri era festa, tant'è che i 140 bambini della nostra scuola, schierati in file ordinate, hanno marciato, cantato l'inno nazionale e issata la bandiera del Paese come si fa sempre all'inizio della settima. Forse ciò ci ricorda qualcosa della nostra storia nazionale... Il centro di Maison de Paix è grande e su vari livelli per cui siamo distinti in gruppi di lavoro: 7 sono gli insegnanti impegnati nella scuola di cui tre suore, due boliviane Estela e Gloria e una giovane congolese Cristina, poi c'è in aiuto una postulante congolese dal nome biblico Abigael e tre insegnanti laici: Tina, Irene e Emanuel. Con tutti loro abbiamo anche tenuto un incontro pedagogico didattico che hanno apprezzato. Ne faremo un altro prima di partire. Nella centrale di energia c'è soddisfazione. I complessi sistemi di inverter che abbiamo acquistato in Italia, portati qui con il container lo scorso anno, sono stati attivati oggi. Sembra che tutto funzioni dopo alcune preoccupazioni dovute ad un filo non ben serrato in fabbrica. I nostri giovani collaboratori congolesi erano stupiti nel vedere che i nostri volontari erano collegati in remoto con l'azienda di San Benedetto del Tronto che dava assistenza in diretta visionando sul loro computer a molti km di distanza il funzionamento degli apparati e dando informazioni ai nostri tecnici via telefono. Intanto papà Ton Ton, nostro collaboratore fisso e padre di 5 figli, nonché artefice di un rigoglioso orto di cui vi inviamo la foto, sta lavorando per sradicare il tronco del mango che abbiamo tagliato ieri. Ci sono tubi dell'acqua e dell'energia elettrica proprio attaccati e le radici della pianta sono pericolose perché li possono danneggiare. In aiuto i volenterosi giovani del Movimento dei focolari che in questa giornata di pieno sole, per fortuna anche un po' ventilata, danno il loro contributo. Altri giovani stagisti sono nel cantiere della casa dei volontari a dare il loro fattivo apporto essendo falegnami. Carl sta rimontando lo scaffale per fare ordine nell'ultimo container. Il lavoro di ieri non rispettava i sensi di una buona esecuzione e si rifà, siamo qui per imparare a fare bene e tutti dipendiamo dal buon impegno degli altri. Poi tutti dipendiamo dal Signore per cui pregare al mattino, durante l'arco della giornata e alla sera è la vera linfa di questa azione collettiva, anzi comunitaria. In questo momento le postulanti hanno terminato la formazione religiosa di oggi con un bravo prete locale veramente molto ben preparato e abile nell'insegnamento. Mentre i nostri tecnici volontari si apprestano a risalire su questa falda del tetto per installare gli altri 20 pannelli solari che mancano penso ai topi che vivono nel sottotetto e ci svegliano la mattina con rumori molto forti. Ci chiediamo se al mattino facciano footing. Purtroppo papà Jean, nostra storica guardia notturna ha messo il veleno per eliminarli. O loro o noi, l'acqua piovana serve a noi e quando li vediamo correre sulle lastre zincate e vicino ai cavi dei pannelli siamo preoccupati per l'igiene e perché non rodano i fili, esperienza già vissuta qui. Tolleriamo gli uccelli, ma i topi proprio no. Scene di ordinaria amministrazione qui, ma la missione è un bel mix di poesia e di molta prosa. Qui sta il bello. Mbote a tous! Saluti a tutti!

 

Gianni Nicolì

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